
Frammenti del Lido - Paolo De Cuarto
21 Giugno - 21 Settembre 2013 - Lido di Venezia
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Lido di Venezia. La storia e la memoria, ovvero l’arte incontra l’arte al Grande Albergo Ausonia&Hungaria. Qui, all’alba del Novecento, un artista bassanese, Luigi Fabris, creò per l’imponente struttura alberghiera una straordinaria facciata in maiolica policroma. I
Intriganti motivi rinascimentali, interpretati in una chiave liberty, che rende ancor oggi l’edificio un unicum.
Al suo interno il Grande Albergo conserva anche un’altra arte, quella di un famoso ebanista e mobiliere milanese, Eugenio Quarti, progettista e realizzatore di gran parte degli arredi.
All’interno di questo gioiello veneziano, l’Associazione culturale Ars Now presenta un artista contemporaneo, il calabrese Paolo Scozzafava, classe 1972, in arte Paolo De Cuarto .
Opere realizzate appositamente per il Lido, su suggestione del Lido. Un evento che vuole contribuire al rilancio turistico e culturale dell’ex Isola d’Oro, arricchendone l’offerta artistica, utilizzando un contenitore, l’Ausonia&Hungaria appunto, che fa da cornice ai lavori esposti.
“Le immagini dell'Hungaria viste attraverso il computer – confessa De Cuarto – mi hanno subito stimolato fantasia e creatività. Non mi ero però reso conto, attraverso le fredde immagini sul monitor, della maestosità e della reale bellezza del luogo, fino a quando non sono arrivato al Lido. Persino mio figlio, di due anni e mezzo, con il suo puerile linguaggio, alla vista della folle facciata, ha detto: Bella questa casa!”
Un restauratore di immagini. Lo definisce così il critico Stefano Galli, che scrive: “ De Cuarto ritrova i segni di un tempo che è stato eroso, ma che pulsa ancora e chide solo di esser fatto rivivere. Indaga, scava, dissotterra senza tregua, alla ricerca di tracce nascoste da riportare in vita. Non è allora azzardato descrivere la sua arte una poetica murale”.
Le opere pensate appositamente per questa Mostra sono il risultato finale di una ricerca che parte dagli anni ’40, per coniugare l’arte della reclame con la storia del Lido di Venezia. “Ho trovato poi affascinante – confessa De Cuarto – il contrasto tra la ri-strutturazione, quasi maniacale, dell’Hotel Hungaria e la de-strutturazione sulla quale si basa il mio progetto”.
Il lavoro di Paolo De Cuarto consiste infatti nel riportare, sulla tela, un’immagine pubblicitaria vintage, indagarla e destrutturarla, cogliendo quel frammento, quel flash, quel lampo che più di altri colpiscono la sua mente. L’immagine si unisce così alla parola scritta, sotto forma di slogan.
Un originale percorso di ri-contestualizzazione, per far rivivere un’emozione del tempo passato. Erano gli anni del boom economico e i cartelloni pubblicitari non erano così diffusi come ora. La tv commerciale poi, era ancora fantasia. E così, erano i muri delle case, degli edifici, delle fabbriche ad ospitare quelli che oggi vengono definiti “consigli per gli acquisti”.
Tecnicamente, Paolo De Cuarto si affida alla sabbia, alla calce e ai pigmenti colorati, le materie usate dal comune muratore e oggi dall’artista la cui storia comincia proprio dalla pubblicità murale, in un intreccio tra evocazione del passato e creatività.
De Cuarto trova immagini dimenticate, appartenenti al passato, che sembrano riprendere magicamente vita attraverso una sua particolare tecnica che riproduce il muro riportando l’intonaco su tela grezza. E’ così che ricerca storica, artigianalità e creatività si fondono nei lavori di questo artista.
La Mostra è frutto di un'idea di Mauro Casotto, presidente di Ars Now Seragiotto, un’associazione culturale padovana che, assieme all’artista, destinerà il 20% del ricavato in beneficenza.
Le opere presentate al Lido di venezia vengono infatti messe all’asta, per sostenere un progetto di solidarietà importante, a favore della Missione salesiana di Adamitullo, piccolo villaggio etiope, attraverso la Onlus www.amicidiadamitullo.org.
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