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2008 - 2012 PERCORSI (mostra collettiva) | 2012

2008 - 2012: PERCORSI

Quattro anni, per la storia dell'arte, corrispondono forse al primo battito d'ali di una farfalla che sta per spiccar il volo da un fiore. Per un'associazione culturale rappresentano però un periodo sufficiente a stilare un primo bilancio, per verificare se bussola e goniometro ci stanno indicando il percorso più giusto. 

Un percorso iniziato nell'autunno 2008, con la ristrutturazione degli spazi di via Petrarca, e la prima mostra in cantiere fatta in mezzo a calcinacci e impalcature, con i graffiti sui muri di Nelio Sonego e l'installazione dei "frattali" di Fernando Garbellotto. Fu allora che Mauro Casotto da collezionista divenne , seppur da anticonformista, gallerista, passando da una dimensione artistica personale ad una che, inevitabilmente, oltrepassava la sfera privata.

" Volevo festeggiare in maniera diversa  il mio compleanno, invitando gli amici più cari, per renderli partecipi del  mio progetto in divenire, cercando anche di raccogliere fondi  da destinare ai bimbi di una sperduta missione salesiana in Ethiopya, nel villaggio di Adamitullo. Ancor oggi, sempre nel mese di dicembre, organizziamo una mostra ad hoc, tutta dedicata  a chi è meno fortunato di noi e dei nostri figli".

Era proprio di questo che Casotto, per indole e carattere, sentiva la necessità: condividere con molti compagni di viaggio questa sua passione per l'arte moderna e contemporanea. Primo tra tutti, Epicarmo Invernizzi, importante e stimato gallerista milanese.

"Ho ammirato Epicarmo fin da subito. Avevo conosciuto, per forza di cose, come collezionista, tanti galleristi e mercanti d'arte,  ma la sua professionalità, la sua totale dedizione al lavoro visto come quasi una missione,  l'ha reso ai miei occhi immediatamente speciale e unico. Avevamo condiviso molte fiere e mostre, e quando ho deciso di iniziare questa strada, questo percorso, mi e' sembrato naturale chiedergli se volesse condividerla, cosa che ha fatto sino al 2010".

Quattro primavere fa (era il marzo 2009) furono i neon di Francois Morellet, insieme ad alcune opere che maggiormente identificano il lavoro di Enrico Castellani, ad illuminare gli spazi della Galleria. Marcate le affinità tra i due artisti, amici peraltro sin dai primi anni '60. Una scelta non casuale, inaugurare proprio con loro questo nuovo contesto espositivo.

"Era il primo giorno di primavera.  La mia prima vernice... Che emozione aver assistito e contribuito al suo allestimento, alla sua creazione, sotto la direzione di Epicarmo, e' stato  per me piacere allo stato puro.  Un sogno che da tempo coltivavo, si stava finalmente realizzando.  Per la prima volta si esponevano a Padova due  nomi così importanti e conosciuti a livello mondiale. Francois Morellet e Enrico Castellani ci hanno fatto fare un grande debutto.A ripensarci, meglio di così, di sicuro, non si poteva . E' da qui che comincia l'avventura di Ars Now Seragiotto."

Aricò,DadaMaino, Legnaghi, De Marchi, Querci, Pinelli, Nigro, Carrino, Sonego, Tessadri e ancora altri. E' lungo l'elenco degli artisti ospitati in galleria. Senza dimenticare la recente video installazione ed esposizione di Candeloro e Duff. E poi i giovani artisti dell'avanguardia americana. Con Ben Grasso , Andrew Schoultz e il duo Simmons&Burke,  Casotto ha instaurato un'amicizia che va al di là del rapporto professionale.

"Burn in the USA .... che bella mostra! E' la generazione americana post 11 settembre, quella che brucia dalla voglia di fare ma che trova, purtroppo, poco da bruciare. Quattro artisti che hanno portato in associazione il nuovo e fresco vento americano, tradotto in parole dal bellissimo saggio di Geraldine Zodo. Insieme a suo fratello Jerome avevamo visitato nel 2009 Miami Art Basel, cercando  artisti che potessero, rappresentare questi nuovi giovani "arrabbiati".  Quelli che poi alla fine abbiamo ospitato, provengono dalle tre città simbolo degli States: New York, San Francisco e Los Angeles. Lo scorso dicembre, insieme a carissimi amici di Ars Now abbiamo passato un'intera giornata, a Brooklyn, con Ben Grasso, e prima ancora, nell'East coast, abbiamo visitato lo studio di Andrew Shoultz. Un'esperienza che resterà scolpita nella nostra memoria".

Percorsi vuole essere anche un piccolo omaggio ad un grande dell'arte moderna, da poco scomparso, come Carlo Ciussi. Umile, curioso, per bene, a 80 anni questo straordinario artista si divertiva ancora, e aveva l'entusiasmo di un giovane studente. Lo scorso febbraio, durante l'orazione funebre, nel salutare il maestro, il filosofo Massimo Donà ne ricordava lo sguardo ironico, di chi ha preso le distanza dalle sirene della vita, ma che della vita stessa, sino alla fine, ne cercava l'essenza.

"Ciussi  ha lasciato nel mio cuore un grande vuoto. Ogni volta che ci vedevamo, riusciva a trasmettermi qualcosa di importante. Come quella volta a Parigi, in occasione della Fiac, quando, dopo aver visitato assieme la mostra al gran palais dedicata a Picasso, davanti ad un buon bicchiere di rosso (o forse erano anche due...) mi fece finalmente comprendere cosa il grande maestro spagnolo volesse esprimere con i suoi disegni.  In un'altra occasione, alla Guggenheim di Venezia, Carlo era quasi ipnotizzato da un suo vecchio quadro che aveva dipinto negli anni '60. Continuava a guardarlo da più angolazioni, con sorrisi e qualche smorfia, poi con evidente commozione mi disse:  "Ricordo ogni momento di quest'opera, da quando l'ho pensata a quando ho steso il colore, quando poi l'ho ritoccato, vedi qui poi l'ho ripreso...  Non lo vedevo da tantissimi anni, e per me e' come ritrovare un figlio che avevo perduto..."

Dai grandi protagonisti dell'arte a quelli che potrebbero diventarlo. Grazie a delle esposizioni sprint, della durata di un mese ( i cosiddetti Flash show) Ars Now ha dato la possibilità a giovani artisti di farsi conoscere meglio, soprattutto dai non addetti ai lavori: Vitali, Stefani, Querin, Vladkovska. E poi il Carosello Retrò di Paolo De Cuarto, che sta trovando molti estimatori, grazie ad un originale percorso tra passato e presente.

Non è mai  elegante appiccicarsi al petto medaglie di metalli più o meno preziosi, ma è indubbio che Ars Now in questi anni ha saputo proporsi, punto di riferimento importante a Padova e nel Veneto, per coloro che amano l'arte e un certo modo di viverla. Di questo, senza peraltro mai ostentare antipatica presunzione, Mauro Casotto ne è comunque consapevole.

"Ho cercato di portare nella mia città qualcosa che non credo ci fosse prima. Le gallerie a Padova sono tante, e qualificate, ma tutte o quasi mettono un'anima commerciale all'arte, presentando, quasi sempre,  le opere e gli artisti in funzione della loro vendita. Io credo invece che l'arte non debba essere vista come strumento per guadagnare, ma debba essere un mezzo per conoscere, approfondire e crescere. La vera scommessa è proprio questa: avere la possibilità di diffondere i messaggi degli artisti, e di rendere partecipe il maggior numero di persone. L'arte deve essere condivisa, il mio ruolo è semplice ma essenziale: mettere in condizione gli artisti di cui condivido idee e proposte, di esporre nel migliore dei modi, al fine di essere visti".

E' proprio questo il fine ultimo dell'Associazione culturale Ars Now - l'arte ora - scritta in latino e inglese. La nostra lingua madre del passato affiancata a quella più attuale e globale,

perché è soltanto rispettando i classici che si può guardare al futuro. Un futuro da vedere e condividere insieme, come le preziose opere che saranno presenti in Galleria, sino alla metà di novembre,

per questa ennesima, importante, esposizione.


                                                                                                                   Paolo Brinis






 

 
   
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