
"Carosello Retrò" Paolo De Cuarto 24 marzo - 19 aprile 2011 Inaugurazione giovedì 24 marzo 2011 ore 18.30
L’Associazione Culturale Ars Now Seragiotto presenta il suo primo Flash Show; un’esibizione “sprint” della durata di un mese volta a promuovere giovani artisti di sicuro avvenire che verrà alternata, durante l’anno, alle mostre più classiche che la nostra galleria ha ospitato fino ad oggi nei suoi primi due anni di attività. Il protagonista di questo primo Flash Show è Paolo De Cuarto, artista nato nella Calabria degli anni ottanta che, ormai da svariati anni, vive e lavora a Milano, il cui fare si qualifica come memoria di un tempo che fu, come bisogno remoto di trasmettere il senso “nostalgico del bello” e di rievocare un’infanzia vissuta attraverso frammenti di immagini pubblicitarie che prendono forma in parti di intonaco scoperte. L’ opera di De Cuarto sembra ispirarsi alla Pop Art ed al Nouveau Realisme, esperienze artistiche passate figlie della società dei consumi. Per capire meglio la poetica dell’artista non possiamo non citare il “decontestualizzare” che ci è stato insegnato da Marcel Duchamp, in base al quale; “è tutto fatto, è li pronto, ma estrapolarlo dal suo contesto può essere un’idea”. In questi termini dobbiamo intendere le immagini pubblicitarie tratte dall’universo cittadino al fine di far riscoprire una dimensione interiore ed individuale come quella dell’infanzia. Diversamente da quanto accadeva nel passato, dove l’opera si basava sulla lacerazione, compressione, accumulazione e quant’altro, in De Cuarto l’effetto “vissuto” nasce dal nulla e ed è abilmente costruito e ricreato dalle mani dell’artista. I décollage di Mimmo Rotella realizzati tra 1954 e il 1964, sono quelli che colpiscono maggiormente la sensibilità dell’artista che peraltro, in più giovane età, ha avuto modo di confrontarsi e lavorare direttamente con il Maestro. In questa mostra veniamo catapultati in una dimensione anteriore che risale a più di cinquanta anni fa quando l’icona della reclame ed il prodotto di scarto si inserivano in una logica di esaltazione della materia tangibile che aveva nel Carosello televisivo serale il massimo della sua espressione. In tale contesto si inserisce anche l’idea del frammento, ovvero la scelta di presentare il prodotto non per intero ma selezionando solo una parte di esso, per lasciare il resto all’immaginazione e alla memoria di chi guarda i suoi quadri. Queste tracce del tempo, che l’artista rispolvera e riadatta, sono ciò che resta delle pubblicità dipinte sulle facciate dei palazzi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento; i cosidetti Ghost Signs. Questo genere di reclame dipinta a muro scomparve dal 1950 in poi a causa del boom economico che portò ad una moltiplicazione dei prodotti da diffondere e di conseguenza ad un bisogno di rinnovamento continuo delle pubblicità stampate, in modo più economico, sui cartelli e manifesti disseminati nella città. Un’ altra caratteristica distintiva del lavoro di De Cuarto è senza dubbio la casualità unita alla costante attenzione e precisione nell’utilizzo degli strumenti e dei materiali. La contemporaneità del suo linguaggio risiede nella tecnica con cui esegue i lavori: su una base di tela o di juta De Cuarto riproduce l’intonaco del muro unendo stucco, sabbia e colla vinilica; a questa materia che si viene a creare può aggiungere anche altri tipi di scarti e persino estratto di caffè, utilizzato per imbrunire ed invecchiare il tutto. Dopo aver steso l’impasto con una spatola agisce grattando la superficie asciutta ed utilizzando anche una lampada ad alto voltaggio in modo tale da ricreare l’effetto di muro “consumato” dagli agenti atmosferici.
Sicuramente, le opere esposte in galleria, grazie alla loro autenticità e freschezza, riporteranno le generazioni che vanno dagli anni 50 agli anni 70, e non solo, a rivivere una magica atmosfera nostalgica passando attraverso frammenti di quotidianità, ghost signs e manifesti pubblicitari; è proprio qui, tra visibile ed invisibile, tra passato e presente che comincia il cammino dell’artista… ed anche il nostro.
Testo tratto da: “Paolo De Cuarto Interpretazioni attuali delle neoavanguardie: fra manifesti e immagini pubblicitarie”, Tesi di Laurea di Samuela Sestini 2010/2011, interpretato da Matteo Da Dalt in collaborazione con Giada Licastro.
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